Mostro di Firenze, ipotesi riesumazione Jean Michel Kraveichvili ucciso a Scopeti/ Dna ignoto riapre il caso

Mostro di Firenze: il corpo di Jean Michel Kraveichvili, ucciso a Scopeti con Nadine Mauriot nel 1985, potrebbe essere riesumato per nuove indagini dopo…

Giovanna Tedde

Mostro di Firenze: la chiave per risolvere il giallo del serial killer delle coppiette – in azione nelle campagne fiorentine tra il 1974 e il 1985 – potrebbe passare dalla scoperta di un Dna ignoto sulla scena dell’ultimo duplice omicidio, quello dei francesi Jean Michel Kraveichvili e Nadine Mauriot. La traccia sarebbe stata isolata su uno dei proiettili esplosi a Scopeti e ora si fa largo l’ipotesi di una riesumazione del corpo del giovane francese assassinato insieme alla compagna dopo un breve inseguimento da parte dell’assassino.

La sequenza di Dna individuata, secondo quanto emerso, ricorrerebbe parzialmente su altri reperti dei due duplici omicidi precedenti: quello del 1983, in cui furono uccisi i tedeschi Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch, e quello del 1984 in cui a morire furono i fidanzati Pia Rontini e Claudio Stefanacci. L’avvocato dei familiari delle vittime francesi, Vieri Adriani, avanza una richiesta riportata da Repubblica: “Aiutateci a raccogliere fondi per riesumare Jean Michel“, nella speranza che questa mossa, unitamente all’eventualità di riesumare il cadavere di Stefania Pettini (uccisa nel 1974 con Pasquale Gentilcore) che forse lottò con il serial killer, possa portare a un match decisivo per arrivare all’identità del Mostro di Firenze.

Mostro di Firenze, Dna ignoto a Scopeti è la firma del serial killer? Corpi di Stefania Pettini e Jean Michel Kraveichvili…

Il misterioso assassino seriale, noto alle cronache come Mostro di Firenze, uccise 7 coppie tra il 1974 e il 1985 insanguinando la provincia toscana e gettando nella psicosi un’intera nazioneSulle azioni del serial killer insiste, irrisolto, il dubbio relativo alla possibilità che avesse colpito già molto prima dei delitti ufficialmente ricondotti alla sua mano, precisamente nel 1968 con il duplice omicidio degli amanti Barbara Locci e Antonio Lo Bianco. Ad accomunare comunque i brutali omicidi, oltre al fatto che le vittime sarebbero state scelte a caso tra coppiette impegnate in un momento di intimità (con l’unica eccezione dei tedeschi Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch, ragazzi dello stesso sesso forse scambiati per un uomo e una donna dal killer), le modalità di aggressione (spari e coltellate, in alcuni casi escissioni di pube e seno sinistro ai danni delle ragazze) e l’arma del delitto: una Beretta calibro 22 e proiettili Winchester serie H con la stessa lettera impressa sul fondello.

L’ipotesi che la firma del serial killer sia tra i reperti di almeno tre dei duplici omicidi – 1983, 1984 e 1985 -, sui quali sarebbe stata isolata una porzione di Dna ignoto e ricorrente, infiamma nuovamente le cronache relative al cold case e apre a due scenari che, se arriveranno a concretizzarsi, potrebbero fornire una risposta potenzialmente decisiva: la riesumazione dei corpi di Stefania Pettini e di Jean Michel Kraveichvili. La prima, come sottolineato dall’avvocato Vieri Adriani che assiste le famiglie dei francesi uccisi a Scopeti, secondo la consulenza medico legale potrebbe aver lottato con l’assassino entrando quindi in contatto con il killer durante un tentativo di difesa e conservando, forse sotto le unghie, tracce biologiche decisive. Per questo, il legale chiede che vengano svolte “tutte le comparazioni possibili con i reperti a disposizione e con il profilo delle persone che sono state indagate nel corso del tempo” unitamente alla riesumazione della vittima francese Jean Michel Kraveichvili.

La sequenza di Dna sconosciuto di cui oggi tanto si discute, rinvenuta su un proiettile proveniente dalla scena del crimine di Scopeti in cui il giovane fu assassinato con la compagna Nadine Mauriot, è stata isolata dall’ematologo Lorenzo Iovino. L’esperto, riporta Repubblica, l’avrebbe scorporata “in modo integrale, scoprendo anche una parziale sovrapposizione con quelle individuate su altri due proiettili rinvenuti in occasione dei duplici omicidi di Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch (9 settembre 1983) e di Pia Rontini e Claudio Stefanacci (29 luglio 1984). La firma del mostro, almeno in ipotesi. Rimasta impressa al momento di ricaricare l’arma“.

Mostro di Firenze, ipotesi riesumazione Jean Michel Kraveichvili ucciso a Scopeti/ Dna ignoto riapre il caso

7 Agosto 2024 Stampa: Il Sussidiario – Mostro di Firenze, ipotesi riesumazione Jean Michel Kraveichvili ucciso a Scopeti Dna ignoto riapre il caso
Tag:                                                     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *