Mostro di Firenze, il corpo di Francesco Vinci verrà riesumato: le ultime notizie sul serial killer delle coppiette
Antonella Mollica
La famiglia dell’uomo vuole fare l’esame del Dna: Francesco Vinci fu accusato nel 1982 dei delitti del Mostro e poi trovato morto 10 anni dopo, incaprettato e carbonizzato
Era stato arrestato nel 1982 come Mostro di Firenze ma il killer delle coppiette tornò a colpire nel 1983 (i ragazzi tedeschi a Giogioli) mentre lui era in cella. Così Francesco Vinci, sardo di Villacidro (Cagliari), fu scagionato.
Dieci anni dopo quella scarcerazione venne trovato morto in un’auto nelle campagna di Chianni, Pisa, ucciso, incaprettato e carbonizzato insieme al servo pastore Angelo Vargiu.
Era il 7 agosto 1993: i corpi di entrambi erano nel bagagliaio della Volvo 240 di proprietà di Vinci.
Adesso, a distanza di 31 anni, il corpo di Vinci verrà riesumato.
A fare la richiesta sono stati moglie Vitalia Melis e i due figli, ad annunciare la riesumazione del corpo è l’investigatore privato Davide Cannella che ha portato avanti le pratiche burocratiche. Vogliono che sui resti si faccia un esame del dna per avere la certezza che i resti trovati su quell’auto siano proprio quelli di Francesco Vinci.
«Abbiamo avuto l’autorizzazione comunale alla riesumazione e preleveremo i tessuti per confrontare il dna dei familiari» ha spiegato Cannella. Le operazioni saranno seguite dal genetista forense Eugenio D’Orio, docente all’Università Federico II di Napoli, e dal dottor Aldo Allegrini di Lucca.
La procura di Firenze «è stata avvisata e invitata a partecipare».
Il Mostro e la pista sarda
Quel duplice delitto mai chiarito, nell’inchiesta infinita sul Mostro è sempre stato inquadrato nella lunga serie di morti misteriose collaterali alla vicenda del serial killer che ha insanguinato le colline di Firenze tra il 1968 e il 1985.
Come quella del contadino Renato Malatesta, marito di Antonietta Sperduto, una donna che aveva rapporti con Pietro Pacciani e con Mario Vanni. Il 24 dicembre 1980 fu trovato impiccato nella stalla a Sambuca Val di Pesa ma i piedi toccavano terra.
Nel 2007 la Procura ha disposto la riesumazione del cadavere e l’autopsia sul corpo mummificato rivelò che lo ioide, l’osso del collo, era integro mentre il naso era fratturato.
Dodici giorni dopo l’omicidio di Vinci e di Vargiu, il 19 agosto 1983, a Barberino Val d´Elsa, Milva, 31 anni, figlia di Renato Malatesta e di Maria Antonietta Sperduto, muore bruciata nella sua Panda insieme al figlio Mirko di tre anni.
Francesco Vinci e suo fratello Salvatore sono le figure chiave della pista sarda, quella che parte dall’omicidio dei due amanti Barbara Locci e Antonio Lo Bianco uccisi a Lastra a Signa nel 1968.
Il marito della donna, Stefano Mele, chiamò in causa i fratelli Vinci, amanti della moglie, ma alla fine sarà lui ad essere condannato in via definitiva anche per calunnia nei confronti dei fratelli Vinci. L’arma del delitto non è stata mai ritrovata e rispunterà nel 1974, quando viene uccisa la seconda coppia della serie, Pasquale Gentilcore e Stefania Pettini a Borgo San Lorenzo.