Chi era Francesco Vinci e perché il suo corpo sarà riesumato? Fu accusato di essere il Mostro di Firenze
Sara D’Aversa
Nel 1982 finì in carcere perché sospettato di essere l’autore dei delitti attribuiti al Mostro di Firenze; l’anno successivo, però, fu scagionato da ogni accusa e liberato: ecco chi era davvero Francesco Vinci e perché il suo corpo, su richiesta dei familiari, sarà presto riesumato.
Chi era Francesco Vinci, accusato di essere il “Mostro di Firenze”
Nato a Villacidro, in provincia di Cagliari, nel maggio del 1943, Francesco Vinci era il terzo di sette fratelli. Nel 1952, dopo essere rimasto coinvolto in una vicenda incestuosa, si trasferì in Toscana, mantenendosi lavorando come manovale e muratore.
Nel 1982 fu incarcerato. Il sospetto degli investigatori era che potesse essere l’autore di una serie di duplici omicidi consumatisi nei dintorni di Firenze. Ad incastrarlo, la testimonianza di un uomo di nome Stefano Mele.
Si trattava del marito di Barbara Locci, donna che Vinci aveva frequentato come amante e che, nel 1968, era stata uccisa mentre si trovava in auto insieme ad un altro uomo, Antonio Lo Bianco, e al figlio di lei, nei pressi del cimitero di Signa.
Mele sosteneva che Vinci, morbosamente geloso di Locci, potesse aver ucciso entrambi (e gli inquirenti ritenevano, sulla base di una serie di indizi, che potesse essersi poi macchiato degli altri omicidi, avvenuti tutti con le stesse modalità e quindi attribuiti a un serial killer). Lui, però, negò fin da subito di essere il responsabile.
Fu scagionato da ogni accusa, tornando in libertà, nel 1983, perché, mentre era detenuto, il “Mostro di Firenze” (come era stato rinominato l’autore dei delitti) colpì ancora, uccidendo due ragazzi tedeschi che si trovavano a bordo di un furgone Volkswagen nei pressi di Scandicci.
Perché il corpo di Vinci sarà riesumato? La ricostruzione
Ora, da parte dei familiari, è arrivata una richiesta di riesumazione del corpo. Il motivo è semplice. Secondo la ricostruzione ufficiale, nel 1993 Vinci fu trovato senza vita, carbonizzato, all’interno del bagagliaio di una Volvo 240 di sua proprietà insieme all’amico Angelo Vargiu in una pineta del Pisano.
Per la moglie Vitalia Melis e i due figli, però, quel corpo non era il suo. “Preleveremo dalla salma dei tessuti per fare il confronto con il Dna“, ha spiegato il criminologo Davide Cannella. E ha aggiunto: “In caso di conferma, il sospetto che non sia Francesco Vinci cade, altrimenti avremo il cadavere di uno sconosciuto e dovremo sapere se Francesco Vinci, che è nato nel 1943, è ancora vivo e dove si trova”. Lo riporta l’Ansa.
Si tratta di una vicenda ancora tutta da chiarire, che non fa che aggiungere mistero al mistero. Anche su quella del Mostro, infatti, non si è mai riusciti a fare pienamente luce. Pietro Pacciani, sospettato di aver compiuto gli omicidi (con l’aiuto dei cosiddetti “compagni di merende“) è morto prima di poter essere riconosciuto, almeno dal punto di vista giudiziario, colpevole.
Le ultime notizie sul Mostro
Di recente è stato reso noto che i legali del nipote di Mario Vanni, condannato all’ergastolo per quattro degli otto duplici omicidi – perché, secondo i giudici agì in concorso con Pacciani -, vorrebbero presentare una richiesta di revisione del processo a suo carico.
Secondo loro l’uomo sarebbe infatti innocente e sarebbe stato incastrato. A dimostrarlo, un test che retrodaterebbe uno dei delitti di cui è stato accusato, mettendo in dubbio la testimonianza dell’uomo che lo accusò. Ecco cosa ha detto il documentarista e scrittore Paolo Cochi, che da anni segue il caso, a Tag24.
Vai con la pista sarda……
Vai con gli pseudo-investigatori…
Senza ne capo e ne coda…incompetenti….
Anni fa processo a Salvatore Vinci a Cagliari, si voleva accusare Salvatore Vinci di essere il Mostro partendo dal presunto omicidio della moglie a Villacidro: Dichiarazioni dell’Avvocato di Salvatore Vinci presenti anche in un documentario sul Mostro: “Venne nel mio studio uma Signora Altolocata molto bene vestita, sicuramente appartenente alla nobilta’/famiglia facoltosa fiorentina, e chiese di trattare bene Salvatore Vinci……poi…sicuramente Salvatore Vinci custodiva segreti sulla vicenda del mostro….”
Chiedetevi perche’ gli inquirenti non sono mai andato a fondo per individuare esattamente chi era questa Signora facoltosa altolocata che si e’ presentata nello studio dell’Avvocato….
Sembra simile alla storia della Moglie del Chirurgo Zucconi che era andata a frugare nella casa di Pacciani, accusata di aver sedato la moglie di Pacciani….
Francesco e Salvatore Vinci erano due malati di perversioni sessuali oltre che criminali…erano amici del Mago Salvatore Indovino di San Casciano dove nella sua villa erano stati visti Calamandrei e Giulio Zucconi…per non parlare della Frequentazione di Narducci con Calamandrei e a San Casciano…
Francesco e Salvatore Vinci erano sicuramente entrati in contatto con il mondo perverso dei riti esoterici ai quali partecipavano gli insospettabili altolocati….ovvio sapevano e avevank capito chi erano gli assassini….
E si dimentica come dei veri pivellini che Barbara Locci e Stefano Mele prima del 1968 avevano vissuto nel Mugello vicino San Casciano….in quella zona vivevano gli assassini e coloro che hanno individuato l’ape regina Barbara Locci…..
Pista Sarda…..datti all’ippica che e’ meglio!!