Mostro di Firenze, il corpo di Francesco Vinci verrà riesumato: “Si apre una nuova pista”
Il caso di Francesco Vinci, legato alle indagini sul “Mostro di Firenze”, potrebbe riaprire nuove piste dopo che la Procura ha deciso di collaborare nell’estumulazione del suo cadavere e nell’esame del DNA. Vinci, accusato nel 1982 di essere il serial killer responsabile di otto duplici omicidi tra il 1968 e il 1985, fu successivamente scagionato e la cosiddetta “pista sarda” fu abbandonata. Tuttavia, nuove incongruenze legate alla sua morte e al riconoscimento del corpo stanno emergendo.
Davide Cannella, il criminologo e investigatore privato che sta seguendo la famiglia di Vinci, ha confermato che la Procura ha rilevato diverse anomalie, in particolare nell’autopsia eseguita all’epoca. Vinci e il suo servo pastore, Silvano Virgiu, furono trovati carbonizzati in un’auto nel 1993, ma il cadavere era privo di mani, rendendo difficoltoso il riconoscimento. Vinci fu identificato tramite una fede e un orologio, ma il criminologo ha sollevato il dubbio che questi oggetti avrebbero potuto essere messi nella macchina da chiunque. Inoltre, manca il proiettile che Vinci aveva vicino al cuore sin da bambino, il quale non è stato trovato nei corpi carbonizzati.
“La Procura ha notato che dall’autopsia eseguita all’epoca sono emerse cose che non quadrano. – ha spiegato Cannella – Sembra che chi ha ucciso Vinci e il suo servo pastore, Silvano Virgiu (trovati carbonizzati all’interno di un’auto nel 1993, ndr), abbia fatto in modo che non ci fosse la possibilità di poterlo riconoscere”.
La moglie di Vinci, Vitalia Melis, ha sollevato un ulteriore dubbio, affermando di averlo visto vivo dopo il presunto omicidio. L’estumulazione dovrebbe iniziare alle 8 di venerdì 27 settembre. “Se arriva a muoversi la Procura, significa che ci sono sicuramente aspetti da chiarire. Intanto, è stato già prelevato il Dna a uno dei figli di Vinci”, aggiunge Cannella. La riesumazione sarebbe già dovuto avvenire una settimana fa, mercoledì 18 settembre. “Noi ci eravamo messi d’accordo con il Comune, la data era già fissata. – ha detto ancora il criminologo – Ma è probabile che le operazioni siano state rimandate anche per l’interesse della Procura”.