Mostro di Firenze, famiglia arresa: “No alla riesumazione, non abbiamo più fiducia”

I Kraveichvili dicono basta: “Delusioni troppo grandi dalla giustizia”. E tramonta anche l’ipotesi della ricerca del dna nella vittima del 1974

Stefano Brogioni

Firenze, 5 dicembre 2024 – Mostro, le famiglie francesi mollano e l’avvocato Vieri Adriani abdica. Con un lungo comunicato congiunto, molto polemico nei confronti della magistratura inquirente, il legale e la famiglia di Jean Michel Kraveichvili, che nel settembre del 1985 venne ucciso assieme alla fidanzata Nadine Mauriot nella loro tenda piantata a Scopeti, annunciano che non ci sarà alcuna riesumazione del cadavere della vittima. L’ipotesi di questa operazione era stata prospettata da Adriani – il legale che con il suo esposto ha innescato l’ultima inchiesta con indagati nella storia dei delitti, quella nei confronti dell’ex legionario Giampiero Vigilanti – alla luce di possibili dna su alcuni reperti, in particolare il proiettile estratto, a trent’anni di distanza, dal cuscino della canadese dei due francesi.

“Dopo averci riflettuto a lungo, la famiglia di Jean Michel Kraveichvili ha deciso di declinare la proposta rivolta dal loro avvocato, nonostante la fiducia che avevano sempre riposto in lui”, spiega Adriani. “Le delusioni – prosegue – fino a quel momento erano state troppo grandi, i disinganni e le battute d’arresto troppo numerose, perché la famiglia potesse sperare ancora una volta nella giustizia fiorentina, che non ritiene più in grado, e neppure decisa, nel cercare la verità sull’identità dell’assassino del loro caro. In altre parole, la famiglia è stata così spesso delusa dalle risposte della Procura di Firenze alle sue legittime domande che ora sembra sterile e stravagante aspettarsi qualcosa di decisivo”.

Adriani ha poi elencato tutte le “delusioni“ incassate dopo l’archiviazione e la mancata riapertura del fascicolo nei confronti dell’ex legionaro nato a Vicchio e recentemente scomparso.

Dalle 17 diapositive della Nikon di Nadine e Jean Michel, richiesta dai parenti ma “persa“ tra gli scatoloni del magazzino dei corpi di reato, agli accertamenti “ignoti“ compiuti sulla cartuccia rinvenuta nell’orto di Pietro Pacciani: i segni su quel bossolo, hanno stabilito due consulenze della stessa procura, sono stati artefatti, ma non è mai stato comunicato al legale delle famiglie francesi l’esito dell’ultimo accertamento ordinato dal pm Luca Turco ai Ris. E cioè quale tipo di pistola, avendo escluso la calibro 22 mai ritrovata con cui il killer ha firmato gli otto duplici omicidi, avrebbe potuto provocare quei segni sulla “prova” che ebbe un ruolo non certo marginale nella condanna del Vampa in primo grado.

L’amaro congedo di Adriani va a braccetto con un altro accertamento tramontato: il medico legale consultato dalla procura a proposito dell’ipotesi di ricercare il dna dell’assassino sotto le unghie di Stefania Pettini (uccisa a Sagginale nel 1974 dopo una possibile lotta con il mostro), ha addirittura escluso che dopo tutti questo tempo si trovino ancora le mani tra i resti. Tuttavia, le pm Ornella Galeotti e Beatrice Giunti, che stanno riordinando l’archivio e digitalizzando gli atti, stanno pensando a un’altra mossa in materia di dna. Forse davvero l’ultima possibile.

https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/mostro-firenze-hxc3ncxa

5 Dicembre 2024 Stampa: La Nazione – Mostro di Firenze, famiglia arresa: “No alla riesumazione, non abbiamo più fiducia”
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