Un paio di considerazioni sull’appunto di Salvatore Sirico relativo a Francesco Narducci e al suo passaggio con la macchina a Scopeti.

L’appunto dice: DOTTOR NARDUCCI FRANCESCO MEDICO PERUGIA VIA SAVONAROLA 31 ED ERA PROPRIETARIO DI UN APPARTAMENTO A FIRENZE OVE AVREBBERO TROVATO DEI BISTURI E FET(T)ICCI. SI SAREBBE SUICIDATO BUTTANDOSI NEL TRA(N)SIMENO”

Non c’è scritta nessuna data su questo appunto manoscritto, e Sirico lo riconosce per suo, (“E’ la mia calligrafia”) nella sua testimonianza del 29 settembre 2004.

L’appunto ci fornisce alcune indicazioni, che sono:

  • Narducci aveva un appartamento a disposizione a Firenze (non ne era proprietario perché da indagini successive non risultava nessun immobile, in Firenze e provincia, intestato al Dr. Narducci. Vedi: 12 febbraio 1987)
  • Che in questo appartamento erano stati trovati dei bisturi e dei feticci
  • Che si era già a conoscenza che Narducci si sarebbe “suicidato” nel Lago Trasimeno.

Già dall’appunto si può dedurre che doveva essere stato scritto sicuramente dopo 8 ottobre 1985, ma più probabilmente dopo il 13 ottobre 1985. E’ ovvio, altrimenti non si poteva sapere del suicidio.

L’appunto non sembra quindi legato alla segnalazione della macchina di Narducci (avvenuta, si presume, l’8 settembre 1985) in quel di Scopeti, ma eventualmente ad un indagine data dal fatto che il Narducci si era “suicidato”. Anche se l’appunto è nel fascicolo delle segnalazioni dell’8/9 settembre 1985, deve essere stato inserito in quel fascicolo dopo, magari associandolo alla segnalazione di passaggio dell’auto di Narducci a Scopeti.

Se prendiamo per buona la testimonianza di Gianangela Agostinucci, moglie dell’ex presidente del Tribunale di Perugia, Luigi Mazzini, rilasciata il 19 giugno 2006, l’appartamento deve essere stato trovato dopo il 13 ottobre 1985, infatti nella testimonianza si legge:

La signora dichiara: “ Un giorno del 1985 mentre io e mio marito ci trovavamo in casa nella nostra abitazione sita in via Oberdan, ci venne a far visita verso le ore 11,30 il commissario Dr. De Feo che era già venuto a casa nostra in precedenza a parlare con mio marito di suoi problemi personali. Si trattenne in casa nostra circa trequarti d’ora. Era in compagnia di un’altra persona che presumo potesse essere un suo collega. Con quest’ultimo parlava in continuazione con molta familiarità. Nel momento in cui i due stavano per uscire il dr. De Feo, che appariva turbato, disse a mio marito e soprattutto a me, che li avevamo accompagnati alla porta, queste testuali parole: “ Mi scuso per il ritardo ma stamattina siamo dovuti andare a Firenze a fare una ispezione nell’appartamento privato del Dr. Narducci dove abbiamo rinvenuto reperti umani femminili raccapriccianti”.

Per comprendere meglio a quale data del 1985 si riferiva la signora viene riaperto il verbale e la signora dichiara:

il dr. De Feo ci disse che erano stati a Firenze quella mattina e che era stato trovato al lago il corpo del Narducci. Non mi disse quando era stato trovato il cadavere ma io ho pensato che si trattasse di quel giorno o del giorno precedente. Mi pare che mi disse che si era “ammazzato nel lago”.

E’ quindi evidente che la nota non può essere stato scritta prima del 13 ottobre 1985 oppure prima del 9 ottobre 1985 dato che il corpo vero potrebbe essere stato trovato in quella data.

Per quanto riguarda il ritrovamento della data corretta di re-immatricolazione della FIAT Ritmo di Narducci da parte di Marco Aufiero ne siamo stati felici in quanto ci ha permesso di correggere un errore sul blog. Abbiamo fatto i complimenti a Marco anche durante la sua live, ma stranamente non sono stati letti, a differenza di tutti gli altri.

Ci lascia però interdetti lo scopo di questa re-immatricolazione. Certo, il fatto che sia stata fatta esattamente 9 giorni dopo il duplice omicidio di Scopeti è emblematico, ma a cosa sarebbe servito? Cioè, se gli inquirenti avessero approfondito presso il PRA sarebbe certamente venuto fuori che la macchina apparteneva a Francesco Narducci, anche se era stata re-immatricolata. Unica scusa che Narducci poteva usare era quella che gli avevano rubato le targhe e quindi aveva dovuto re-immatricolare la vettura, e quindi la vettura annotata presso Scopeti aveva si le sue targhe, ma non era la sua. Una scusa deboluccia e che comunque necessitava di una pregressa denuncia alle forze dell’ordine del furto delle targhe stesse. In una situazione del genere gli investigatori avrebbero smesso di indagare? Probabilmente si visto che poi non l’hanno fatto.

In un concetto ci troviamo vicini ad Aufiero, perché non si è approfondito l’una e l’altra questione? Stop a monte? Complicanze inutili nella già tracciata pista Pacciani? 

Jacopo Cioni

16 Dicembre 2024 Un paio di considerazioni sull’appunto di Salvatore Sirico relativo a Francesco Narducci e al suo passaggio con la macchina a Scopeti
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